Opere di saggistica letteraria

Scritture brevi. Incursioni nell’ultimo Novecento (Lecce, Manni, 2002, pp. 208, prefazione di Romano Luperini, postfazione di Pasquale Voza, n. 32 della collana “Studi” diretta da Salvatore D’Onofrio, Anna Grazia D’Oria, Giovanni Invitto, Marcello Strazzeri, ISBN 88-8176-344-3).

Per informazioni rivolgersi all’editore Manni: Via Umberto I, 51, 73016 San Cesario di Lecce; tel/fax: 0832.205577- 0832. 200373 e-mail: info@mannieditori.it

Il volume è diviso in tre parti. Nella prima contiene saggi critici sui seguenti autori: Gino Bloise, Giuseppe Dessì, Vittore Fiore, Pietro Gatti, Mario Marti, Alda Merini, Ettore Polito, Giacinto Spagnoletti, Salvatore Toma, Antonio L. Verri. Nella seconda parte raccoglie le interviste a: Enzo Biagi, Giuseppe Dessì, Pietro Gatti, Giuliano Manacorda, Raffaele Nigro, Luigi Nono, Ettore Polito, Vasco Pratolini. In appendice, due lettere a e di Eduardo De Filippo. 

Dalla prefazione di Romano Luperini:

“Queste “scritture brevi” nascono da un’esigenza di pulizia morale e letteraria che fa riflettere. Essa rivela una educazione culturale che oggi tende a sparire o forse è già scomparsa.

Trisolino è critico discreto, rispettoso del testo letterario: lo accerchia ricorrendo a tutti gli strumenti, da quelli stilistici a quelli etico-civili, ma non lo soverchia né lo forza.

Si vede che è un “uomo” e non solo un filologo o un critico en artiste come oggi la moda vorrebbe: in lui è evidente quella “pianta-uomo” di cui ebbe a parlare Francesco de Sanctis.

Si vedano, per esempio, in questo libro, le pagine su Dessì (autore caro a Trisolino, che gli ha dedicato anche una monografia), che spaziano dal rilievo letterario a quello politico, e conservano sempre una loro misura, un timbro di serietà e di impegno.

Ma anche quando Trisolino parla di Alda Merini, in cui la dimensione civile è meno evidente, il modo con cui egli si accosta a questa poetessa rivela sempre l’esigenza di capire e di conoscere.

Di questo rispetto rende testimonianza anche la sezione di “interviste”, che fra l’altro ha una sua indubbia utilità documentaria e storico-filologica.

L’atto interrogativo di Trisolino è sempre di tipo ermeneutica e dialogico. Ciò non comporta però alcun cedimento ad approcci di tipo ontologico. L’ermeneutica di trisolino è saldamente ancorata sul versante storico e sociale.

Anche la predilezione per gli autori meridionali non nasce da chiuso provincialismo né da indulgenza per gli aspetti mitico-antropologici, ma dall’interesse per le condizioni materiali in cui essi sono vissuti e che si riflettono nelle loro opere.

La scelta di autori come Fiore, Gatti, Verri, Polito non esprime un omaggio alla Puglia come provincia, ma un bisogno di comunità, di una intesa letteraria e civile più ampia che si rivolge a interlocutori reali, a persone conosciute, e rinvia dunque a un dialogo concreto.

Questo libro mostra che è esistita una civiltà letteraria, fatta di rispetto per il testo, di istanze dialogiche, di bisogno di conoscenza. Oggi che questa civiltà non esiste più, ne suscita in noi la nostalgia acuta”.

Dalla postfazione di Pasquale Voza:

“Queste scritture brevi, questi saggi di critica militante […] si rivelano innanzitutto connotati in profondità da un peculiare ethos civile e culturale, che circola costantemente, in forme e misure diverse, ora implicite ora esplicite.

E tale ethos è in qualche modo la ripresa-resistenza tenacissima, quasi miracolosa, alla fine del “secolo breve”, della sostanza e della qualità più viva della cosiddetta stagione dell’impegno, quando l’intellighentia democratica andò elaborando e individuando per il nuovo soggetto storico (il movimento operaio) forme di coscienza di segno progressista (letterarie, storiografiche, filosofiche), pur rimanendo sostanzialmente all’interno dei propri codici e statuti tradizionali”.

La “critica militante” di Gerardo Trisolino tuttavia, ben al di là delle riflessioni metodologiche di cui talvolta sono nutrite le sue pagine (in particolare il saggio su Dessì) non è tout court riconducibile a quella che Salinari propugnava, e chiamava “critica ideologica”: essa è un lavoro lucido e paziente, strenuo e appassionato, attraversato anche da una sorta di pudore sorridente, che si nutre della fede resistente nel valore formativo e “conoscitivo” (com’egli dice) della letteratura e della cultura.

L’attenzione rivolta a figure e opere di poeti, scrittori, intellettuali quali Bloise, Dessì, Gatti, Polito, Toma ovvero Marti, Spagnoletti, Vittore Fiore, Merini, non nasce né da interessi di carattere erudito né da un gusto localistico e regionalistico, bensì da quella che, nell’intervista sapientemente condotta dall’autore e presente in questo volume, lo scrittoreRaffaele Nigro chiama “passione”, e lega sia alla “convinzione che siamo in una catena che ha un prima e un poi” sia alla “pietà per quell’universo di minori e minimi che sono stati traditi dalla storia”.

A ben guardare, le “scritture brevi” di Trisolino hanno un particolare sapore storico […]. Ma soprattutto esse si legano intimamente alla sua attività di poeta, che è l’altra faccia della “milizia” di Trisolino: parola culturale e parola poetica si intrecciano nel vivo della medesima fede. […].”

 

Bibliografia critica: 

Romano Luperini, Ermeneutica storico-sociale e civiltà letteraria, prefazione al volume

Pasquale Voza, Critica militante e passione civile, postfazione al volume

ic [Isidoro Conte], “Scritture brevi” di Gerardo Trisolino, “Brecce” (Ceglie Messapica), a. III, n. 6, ottobre 2002

Lorenzo Ruggiero, Le “Scritture brevi” di Gerardo Trisolino, “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 24 novembre 2002

Claudia Presicce, Gli autori, amici da conoscere, “Nuovo Quotidiano di Puglia” (Lecce), 26 novembre 2002

Michele Damiani, Amici miei vi ritrovo e continuo a sperare, “ContrAppunti” (Bari), a. VIII, n. 10, dicembre 2002

Rosa Maria Sapienza, Scritture brevi di Gerardo Trisolino, “Brindisi Medica”, a. XXXI, n. 1, 2003

Silvano Trevisani, Le incursioni del Meridione nel Novecento, “la Repubblica” (Bari), 2 febbraio 2003

Enzo Mansueto, Le “Scritture brevi” di Trisolino, esempi di critica militante e civile, “Corriere del Mezzogiorno” (Bari), 6 febbraio 2003

Felice Irrera, Scritture brevi, “Centonove” (Messina), a. XI, n. 5, 7 febbraio 2003

Alfonso Padula, Impegno etico-civile nelle “Scritture brevi” di Gerardo Trisolino, “Francavilla Oggi”, a. VII, n.1, gennaio-febbraio 2003 e “La Vallisa”, a. XXII, n. 66, dicembre 2003, pp. 158-159

Fabio Moliterni, Note meridionali e civili, “Bari Sera”, 12 marzo 2003

Bianca Tragni, Cultura popolare, “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 30 marzo 2003

Vincenzo Palmisano, Valli e Trisolino ad Ostuni per il sud, “Lo scudo” (Ostuni),  a. LXXXIII, n. 13, gennaio 2004.

 

Lettere di:

Mario Marti, Lecce, 24 ottobre 2002

Franco Martina, Lecce, 27 novembre 2002

Giuliano Manacorda, Roma, 28 novembre 2002

Franco Chieco, Bari, 1 dicembre 2002

Albino Bernardini, Bagni di Tivoli, 4 dicembre 2002

Luigi Scorrano, Tuglie, 5 dicembre 2002

Michele Dell’Aquila, Bari, 12 dicembre 2002

Carlo Alberto Augieri, Lecce, 12 gennaio 2003

 

Presentazioni pubbliche del volume:

Raffaele Nigro, Manduria, Libreria Agorà, 26 novembre 2002

Marcello Strazzeri e Fabio Scrimitore, Francavilla Fontana, Palazzo Imperiali, 30 novembre 2002

Bianca Tragni e Rosario Jurlaro, Ceglie Messapica, Istituto Musicale, 27 marzo 2003

Donato Valli, Ostuni, Biblioteca Comunale, 12 dicembre 2003

Francesco Fistetti, Latiano, Sala Consiliare, 10 gennaio 2004

Giovanni Di Noi, Piero Manni, Fabio Scrimitore, San Pancrazio Salentino, Sala Consiliare, 10 maggio 2004


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